Benché l’origine del luogo sia da far risalire almeno all’alto medioevo – la prima citazione di un luogo detto Saxomulare è contenuta in una pergamena modenese del 969 – e nonostante esso sia stato più volte citato a causa delle guerre che interessarono il confine fra Modena e Bologna, la prima citazione di una chiesa risale solo al 1330. La chiesa sorgeva nella stessa posizione della chiesa attuale e aveva tre cappelle, la maggiore dedicata a San Giacomo, le altre alla Beata Vergine e a S. Antonio Abate.
La chiesa di Sassomolare sorge in posizione dominante e panoramica a ridosso dello spartiacque fra Reno e Panaro, lungo l’antica via detta Piccola Cassia. Presenta una facciata a salienti, fianchi caratterizzati da volumi aggettanti che comprendono le cappelle interne, presbiterio quadrangolare e copertura a capanna. L’interno ad aula prende luce da tre finestre a lunetta, è voltato a botte e prende luce da tre finestre a lunetta che si aprono in controfacciata e lungo i fianchi. Il presbiterio, profondo, ha pianta quadrangolare ed è parimenti voltato a botte.