l mulino risulta attivo già dal XVII secolo, infatti nel 1633 risulta residente al Povolo la signora Maria Palmieri che si occupava già allora del mulino. La Carta Idrografica d'Italia del 1888 ne raccoglie invece le caratteristiche tecniche: il molino si trova indicato con il n° 273 con un canale di derivazione lungo 860 mt.e un salto d'acqua di mt. 4,8. La portata era compresa fra un min. di 25 ed un max di 170 lt.
I mulini in realtà erano due, uno a monte, che lavorava cereali e castagne, e un secondo subito a valle, quest'ultimo riceveva le acque già utilizzate dal primo per macinare mais e ghiande per l'alimentazione animale. Situati in un piccolo borgo, composto da diversi edifici che comprendono anche un essiccatoio per le castagne, si trovano sulla riva sinistra del torrente Aneva in un bello slargo della vallata. Il mulino a monte è ancora funzionante e dispone di due macine, azionate rispettivamente da una ruota in legno e da una turbina in acciaio.